martedì 31 maggio 2011

Sisley e i cetrioli - un esempio di campagna denunciata

La ragazza col cetriolo, i consumatori denunciano due spot della Sisley

Proprio sabato abbiamo visto un mega-poster pubblicitario della Sisley con la ragazza ed il cetriolo, sgradevolmente ammiccante nelle intenzioni, volgare nel risultato. Forse sarebbe il caso di fare pubblicità che puntano sul prodotto invece che voler solo attirare l’attenzione. Quella di cui parlo io, però, non è fra le pubblicità denunciate nell’articolo.
Non sono certo un bacchettone, però con questa continua mercificazione della donna, trasformata in oggetto, meglio se a carattere sessuale, unita a continue allusioni (per l’appunto sessuali) o trasgressive, hanno veramente rotto le scatole.
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Le associazioni dei consumatori riunite nella sigla Casper (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) hanno segnalato oggi al Giurì di autodisciplina pubblicitaria e al ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, la nuova campagna pubblicitaria di Sisley che appare nei cartelloni stradali di molte città d’Italia.
Le immagini della campagna contestate sono in particolare due: nella prima si vede una ragazza seduta su un banco del mercato, tra pomodori, carote e altri ortaggi, che ammicca alla macchina fotografica stringendo in mano un cetriolo tenuto in posizione eretta.
Nella seconda pubblicità, invece, due ragazze piegate su un tavolo emulano l’azione si sniffare, con una cannuccia di carta infilata nel naso, così come fanno coloro che consumano cocaina.”Non vogliamo essere bacchettoni – spiegano al Casper -  ma riteniamo entrambe le immagini obiettivamente eccessive. In particolare la prima ha chiari richiami sessuali, e rischia di sminuire e strumentalizzare l’immagine della donna, legandola a vecchi stereotipi maschili oramai superati.
La seconda non ha bisogno di commenti; per quanto è palesemente diseducativa, potrebbe addirittura configurare una istigazione al consumo di droghe. Siamo consapevoli che lo scopo dell’azienda era proprio quello di suscitare scandalo – prosegue Casper – ma non possiamo esimerci dal chiedere un intervento del Giurì e del ministro Carfagna affinché ordinino il ritiro della campagna pubblicitaria in questione” .
da Paolablog.wordpress.com

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